Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha

CLUB NEW YORK

 

Pochi a Bologna oggi lo sanno, ma negli anni del grande Bologna dell’ultimo scudetto negli Stati Uniti d’America erano nati molti club di tifosi rossoblù, anche a seguito di una tournée che il Bologna affrontò in quel periodo. Ne parliamo diffusamente in un capitolo dedicato, qui c’interessa focalizzare l’attenzione sull’ultimo club nato in territorio nord americano.

Lo facciamo riportando la bella intervista che fece nel dicembre del 2014 la redazione di 1000 Cuori Rossoblù.

“Per chi vive a pochi chilometri dal Dall'Ara questo articolo svela un mondo di viscerale passione per i Nostri colori anche a migliaia di chilometri di distanza da Bologna. Ringraziamo Fabio, Giuseppe, Matteo, Michele e tutti i componenti del BOLOGNA FC CLUB USA per questa intervista e per averci spiegato come si vive la propria fede dall'altra parte dell'oceano.

Innanzitutto un grazie a 1000Cuori rossoblù per Ospitarci nel vostro sito.
Chiariamo subito una cosa: la vita del tifoso espatriato è un inferno! Ti ritrovi solo come un cane a guardare le partite in streaming a orari improbabili, col rischio che la connessione internet ti lasci a piedi nel momento decisivo e con i vicini di casa che ti vengono a suonare alla porta, dopo che per un gol dei ragazzi hai strillato talmente forte che da New York ti hanno sentito fino in Connecticut. Se poi, per una malaugurata coincidenza astrale, la tua squadra perde non hai nessuno con il quale sfogarti, perché sei solo e Bologna ti sembra lontana come non mai.... Ma si sa, la lontananza fa crescere la fede!

Poi un giorno il dio dei tifosi ci ha fatto incontrare, e in un pomeriggio di ottobre Io, Michele, Giuseppe e Matteo abbiamo deciso di creare il Bologna FC Club USA per poter condividere la passione per la nostra squadra...fidatevi che quando sei tifoso e vivi all'estero, riuscire a vedere la partita con amici che ti capiscono è tanto! Ti senti meno solo, la tua amata città ti manca di meno e il Dall'Ara non ti sembra più così distante. Come dice il nostro Michele, Vivere lontani, tanto lontani da casa, rafforza incredibilmente il desiderio di partecipare alla vita quotidiana della propria città e, nel nostro caso, di partecipare in qualunque modo a quella dell'amato BFC. Abbiamo scelto come nostra sede il Piccolo Cafe, un ristorante di cucina bolognese, dove lavora il nostro Matteo. I proprietari sono Michele Casadei Massari e Alberto Ghezzi, anche loro da Bologna.

A come America: ci raccontate la Vostra storia (se possibile) di emigranti? Si parte solo alla ri-erca di un lavoro o c'è un'altra motivazione alla base? Oggi lo rifareste? 

Io (Fabio Trebbi) non avrei mai pensato di lasciare Bologna, anche se sono una persona curiosa e le avventure non mi spaventano. Poi un giorno ricevetti una proposta per lavorare nella sede RAI di New York e non ci pensai due volte. Nel 2007 ero già qui nella grande mela a tifare rossoblù a distanza. Era l'epoca di Zauli e Marazzina, e della successiva promozione in A con il Bologna di Arrigoni.

Michele Leonardi è arrivato negli States nel 2009 e lavora come rappresentante per un'azienda di Bologna che costruisce macchine per il packaging Farmaceutico...un fiore all'occhiello dell'industria Bolognese. Abita nel New Jersey, a 20 minuti di macchina da Manhattan dove si trova il Piccolo Cafe. Michele è l'unico che può vantare di aver indossato la maglia del Bologna FC per davvero! "Pochi anni nella scuola calcio del BFC – ci racconta – ma ero ben poca roba e mi cedettero altrove"
Giuseppe Capuano è il più "anziano" del gruppo perché lui negli States è venuto 15 anni fa'! Nato nel 73 a San Lazzaro di Savena, è arrivato a New York nel 1999, laureato a Bologna in Economia, con esperienza a Parigi. Ora gestisce il sistema operativo e marketing di una delle più importanti aziende di importazione di vino negli USA, la VIAS, ha fatto tutta la gavetta, passando anche dalle consegne pacchi... e ne va molto fiero. E' felicemente sposato da 6 anni con una ragazza di Trinidad and Tobago.

Matteo Fiorentini detto Fiore è l'ultimo arrivato qui a New York, classe '75, di San Donato; nato ingegnere elettronico, da 1 anno vive a NYC e si occupa di catering, fornitori e marketing per la catena bolognese di caffè e ristoranti Piccolo Cafe', che ospita il Fan Cub USA, fondata dagli amici di sempre Michele Casadei, Alberto Ghezzi e Gianluca Capozzi.

"Faccio già cento cose al giorno – ci dice - ho appena cambiato casa e ho fatto il trasloco con la Smart che qui gli americani non capiscano, coi loro SUV 5mila benzina - ma ora potermi occupare anche del tifo rossoblù all'estero è fantastico e non mi pesa, anzi!"

B come Bologna: come parte la Vostra storia di tifosi rossoblù e come Vi siete accorti di essere malati per il Bfc ? Come riuscite a seguire la Vostra squadra del cuore (radio e tv soprattutto, streaming ecc ecc)?

Io personalmente non ricordo quando sono diventato tifoso rossoblù...probabilmente ci sono nato.

Mi ricordo che quando avevo 7 anni, andavo allo stadio con un amico di mio padre che vendeva i cuscinetti di polistirolo in curva. Prima dell'inizio della partita però, ci spostavamo dentro la torre di maratona, dove il mitico Barile ci offriva dolci e aranciata prima del fischio d'inizio. All'epoca c'era uno striscione proprio sotto la torre che diceva "Il Bologna è una Fede". Poi sono arrivati gli anni passati in curva da abbonato. Ho visto allo stadio il gol di Bresciani, la tristissima semifinale UEFA contro il Marsiglia, Baggio e tante altre partite.

Matteo ci racconta che la sua passione per il Bologna è racchiusa tutta nella trasferta di Cesena del 12 Maggio del '96: la macchina nuova comprata il giorno prima parcheggiata fuori dai cancelli dello stadio Manuzzi; 3 a 2 finale per il Bologna, promozione in serie A e tutti a ballarci sopra...

Ma in quel momento non me ne fregava proprio niente!

I ricordi di Michele risalgono ad un Bologna-Roma dell'81 (2-0) visto con il suo papà in tribuna, da quel momento non ha più smesso di amare il rosso ed il blu del Bologna.
Tante partite viste, in Andrea Costa, in San Luca, nei distinti ed anche in tribuna...tanta A, tanta B e tanta, troppa C. Nel caldo umido, sotto l'acqua, sotto la neve...ma sempre e solo BFC.

Ora che vive negli States riesce comunque ad andare al Dall'Ara (3 – 4 volte l'anno), sempre con papà, la sorella Giulia, Giulio ed i malcapitati clienti Nord Americani di turno, in visita con lui a BLQ per motivi di lavoro, che, "costretti" a vestire di Rossoblù, devono apprendere le regole e diventare tifosi rossoblù in meno di 90 minuti. Di solito comunque ci riescono...

Da quando sono negli USA sento anche più forte il bisogno di vivere il Bologna ed il mondo che lo circonda. Sempre con l'orecchio alla radio, in ascolto di tutte le trasmissioni e degli interventi di chiunque parli del BFC.

Ed ora, finalmente, il club...a NYC, 30 minuti da casa, per dividere insieme ad altri,
grandi, affezionati tifosi come me la passione per la NOSTRA squadra.

C come Calcio (o soccer): come è visto il calcio negli Stati Uniti? Risponde a verità il fatto che il soccer è lo sport più praticato a livello giovanile? Quali possono essere gli interessi per acquistare una squadra di calcio italiana?

Negli Stati Uniti la passione per il calcio sta crescendo di anno in anno. Sono chiaramente molto indietro rispetto all'Europa e al resto del mondo, ma dopo i mondiali dell'estate scorsa, l'interesse è notevolmente cresciuto. Ricordo ancora una New York bloccata con migliaia di tifosi dentro i bar a seguire le partite dei loro beniamini.
Negli States lo sport più popolare è il Football, seguono a ruota il Baseball, il Basketball e poi viene l'hockey su ghiaccio. Solo quinto troviamo il Soccer (calcio), ma potrei scommettere che nei prossimi anni questo equilibrio cambierà.

Il calcio è uno degli sport più praticati nelle scuole elementari, soprattutto dalle ragazzine. Poi però sappiamo che per meriti sportivi gli alunni possono accedere a finanziamenti per poter pagare la retta del college e quindi ci si sposta verso sport più popolari attorno ai quali i finanziamenti sono maggiori.

F infine come Forum Rossoblu: come nasce "Bologna Club Usa" e sotto quali auspici? Quali sono i Vostri compagni di avventura e chi volete ringraziare qui in terra emiliana?

In tutti gli Stati Uniti ci saranno probabilmente qualche centinaio di tifosi rossoblù che in questi anni hanno gioito -ma soprattutto sofferto- per le imprese della nostra squadra del cuore, rimanendo però lontani dalla nostra casa che è l'amato Dall'Ara. A ottobre però è successo qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: il BFC è diventato a stelle e strisce! L'energia e l'entusiasmo portati da Joe Tacopina hanno fatto nascere in noi tifosi d'oltreoceano una voglia di riunirsi e stare vicini alla nostra squadra, per condividere questa passione seppure da così tanti chilometri di distanza. A New York, la città con forse il più alto numero di tifosi rossoblù, qualcosa si è messo in moto. Già da qualche settimana la notizia di una possibile proprietà americana del Bologna aveva messo tutti noi in uno stato di incredulità ed eccitazione; pensare al nostro amato Bologna FC con un presidente nato nella nostra città di adozione ci sembrava un sogno, come vincere uno scudetto all'ultima giornata, staccando di un punto la Juve con un gol all'ultimo secondo, magari pure un po' dubbio. Quando Joe Tacopina è diventato il nostro presidente, qui nella Grande Mela si sono moltiplicate le iniziative spontanee per trovarsi e tifare tutti insieme. C'è chi ha aperto pagine Facebook, chi ha esposto un enorme cartello inneggiante al BFC durante un evento musicale di un noto cantante italiano, chi ha contattato direttamente Joe e chi già era al telefono con i club bolognesi per sapere come aprire un club ufficiale. Alla fine il Bologna FC Club USA è nato per volontà di 4 ragazzi, Michele Leonardi, Fabio Trebbi, Giuseppe Capuano, e Matteo Fiorentini, e dopo pochi giorni conta già una cinquantina di iscritti! La sede dove si è svolta l'ormai storica "riunione della lasagna", è il ristorante Piccolo Cafe, un bellissimo locale dove i fondatori Michele Casadei Massari e Alberto Ghezzi, oltre ad esporre la bandiera rossoblù, hanno subito messo a disposizione una mega tv per le partite. Noi che viviamo qui negli States, sappiamo molto bene che, dopo la World Cup di quest'estate, tra gli americani è scoppiata la febbre per il calcio. La nostra fede nel BFC ci dice che le future gesta dei rossoblù incuriosiranno gli americani e probabilmente qualche campione con la maglia rossoblù riuscirà a far fidelizzare molti nuovi tifosi alla nostra squadra. E' proprio da questa consapevolezza che nasce la nostra missione: la passione per la nostra squadra qui negli Stati Uniti crescerà, noi vogliamo aiutarla a crescere e vogliamo esserne i testimoni!

Da più di un mese il Club gestisce inoltre la trasmissione radio "TIFOSI COL FUSO" che va in on-da sulla web radio Radio Bologna Uno tutti i martedì sera alle 23.00.

Sotto la sigla di Tifosi Col Fuso, intendiamo radunare tutti i tifosi che proprio come noi sono sparsi in giro per il mondo e a cui diamo voce per esprimere cosa significhi tifare per la propria squadra da così lontano. Siamo in contatto con tante persone, dalla Thailandia al Perù, passando dal Canada e il Giappone; se volete dire la vostra, allora siete anche voi dei Tifosi Col Fuso!

Il Bologna FC Club USA è pronto ad accogliere quanti più tifosi possibile, tutti insieme sotto i colori della nostra squadra del cuore, e chissà che durante la prossima partita, seduti al Piccolo Cafe, chiudendo gli occhi non si possa per un secondo sentirsi in curva Andrea Costa!”