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CLUB SRB MONGHIDORO FOREVER SHULTZ

Presidente: MASSIMILIANO FANTI
Tel: 339 3012841
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Il club attuale operativo a Monghidoro nasce agli inizi degli anni novanta, dopo che già negli anni ottanta c’era stato un club affiliato al Centro Bologna Club, il “SRB Monghidoro”, una dicitura che venne mantenuta, aggiungendo la dedica al Mitico Renato Villa.

Il giovane Massimiliano Fanti, insieme ad un gruppo di amici del paese, i fratelli Agresti, Tommaso Calzolari, Tiziano Gitti e Andrea Calzolari, avevano rilevato il testimone, a 24 anni era il più giovane presidente di un club ufficiale.

Il gruppo comprendeva anche tifosi di Loiano, oltre che di Monghidoro e tra loro c’erano anche molte ragazze.

Il Bar Pineta, il punto di ritrovo principale di Monghidoro, era la sede del club, Mirna Mezzetti una delle proprietarie era la tesoriera.

Il luogo perfetto, anche perché offriva la possibilità di vedere le partite del Bologna in pay-per-view, anche se tanti soci seguivano direttamente il Bologna allo stadio, a volte anche in trasferta.

Gli iscritti per diversi anni si sono attestati attorno alle cento unità, coinvolti in cene, realizzazione di maglie, capellini, sciarpe, ma soprattutto in iniziative benefiche, coinvolgendo anche molti paesani, non tutti grandi appassionati di calcio.

In particolare si legarono all’AISA (Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche), che nel Bologna FC 1909 poteva contare sulla testimonianza attiva di Olive e Castellini, che in più occasioni si resero disponibili a partecipare a iniziative del club, donando anche le loro maglie con dedica.

Guidolin un giorno arrivò in bicicletta a Monghidoro, in una delle sue famosi escursioni ciclistiche, e si fermò al bar Pineta, rimanendo colpito dalle maglie di Olive e di Castellini appese alla parete.

Imparando che quella era la sede di un club ufficiale, si rese disponibile a partecipare alla prossima cena sociale, invitando i responsabili a Casteldebole. Massimiliano e gli amici non mancarono di sfruttare l’occasione, trovando la massima disponibilità del tecnico, che dopo qualche settimana si presentò alla cena in compagnia di Nervo e Cipriani.

Il simbolo del club è l’omino dei Simpson che beve birra, esplicativo più di ogni parola.

Il gruppo era giovane, animato da molto entusiasmo, necessario in una realtà dove non sono mai mancati tanti tifosi delle solite note squadre strisciate e dove sono diversi anche i tifosi della Viola, visto che percorrendo pochi chilometri si arriva in Toscana.

Meritevole di sottolineatura l’idea di acquisire due abbonamenti in curva a nome del club, per consentire a soci non abbonati di andare a vedere la partita a rotazione, sperando di avvicinarli ancora di più alla squadra, invogliandogli a sottoscrivere l’abbonamento personale in futuro.

Nel 2013 si decise di “congelare” il club, escludendo l’intestazione a Renato Villa, che negli anni non si era dimostrato molto interessato ad avere un club di tifosi del Bologna a suo nome.

Purtroppo quello fu l’anno della scomparsa di un grande tifoso di Monghidoro, l’addetto alle trasferte del club, Tiziano Gitti, insieme ad Andrea Calzolari, che aveva portato il due aste del club di Monghidoro in tutti gli stadi italiani, anche i più lontani.

Tiziano mori, qualche ora prima della gara che il Bologna doveva giocare a Udine, che poi pareggiò con un gol di Diamanti, segnato prima del pareggio di Di Natale.

La domenica dopo in curva Andrea Costa, in particolare nella zona del gruppo storico dei Forever Ultras, prima della gara contro il Torino, comparse uno striscione che ricordava Tiziano, che era anche un grande tifoso della Fortitudo, oltre che frequentatore del gruppo Forever, con scritto “Forever Schultz”.

Nel 2015 si pensò di intestare il club in memoria di Tiziano Gitti, utilizzando la commovente dedica fatta dai Forever Ultras ad un tifoso speciale, un omone simpatico, al quale a Monghidoro tutti volevano bene e che nella curva Andrea Costa molti conoscevano, che non ebbero difficoltà ad acconsentire.

Oggi il club è ancora operativo, anche se con il numero minimo di soci, non sono momenti facili per i responsabili di un club di tifosi, perlomeno a Bologna, anche a causa delle problematiche create dalla pandemia, oltre che dalla delusione diffusa per i risultati sportivi, dopo avere cullato sogni di gloria con l’arrivo di una proprietà miliardaria.